L’AdBlue è diventato una presenza costante per chi guida un veicolo diesel di ultima generazione, un compagno di viaggio “inevitabile” imposto dalla normativa per tutelare l’ambiente (e la nostra salute) dalle scorie nocive prodotte dai motori a gasolio.
Non si tratta però di un dettaglio trascurabile: tra rabbocchi e spese legate alla manutenzione, ordinaria e straordinaria, del sistema SCR, l’AdBlue pesa in modo significativo sulle tasche degli automobilisti.
Analizziamo quindi quanto incide l’AdBlue sul bilancio di chi guida un’auto diesel, quali sono i consumi medi da aspettarsi e come variano i costi tra tanica e pompa.
Consumi e costi medi
Il consumo di AdBlue varia in base a diversi fattori, tra cui il: il modello (city car, suv, veicolo commerciale), lo stile di guida (urbano, extraurbano, autostrada) e le condizioni d’uso (carichi, viaggi lunghi, temperature).
Tuttavia, in media, si stima che un’auto diesel utilizza 1–2 litri di AdBlue ogni 1.000 km.
Questo significa che su una percorrenza annua di 20.000 km, il consumo medio si aggira tra i 20 e i 40 litri.
Il prezzo al litro dipende dal canale di rifornimento. Se ti stai chiedendo dove comprare AdBlue ad un prezzo conveniente, la risposta è: alla pompa, o meglio ancora, direttamente dal produttore.
L’AdBlue erogato direttamente dalle colonnine di rifornimento ha un prezzo compreso, in media, tra 0,70 e 1,00 € al litro.
Se si sceglie di acquistare l’AdBlue in tanica, il prezzo può salire a 1,50–2,00 €/l. In questo caso il costo varia anche in base al formato: le confezioni più piccole tendono a essere più care, mentre quelle più grandi risultano più convenienti, soprattutto se acquistate direttamente dal produttore.
Facendo due conti, il costo annuo medio si colloca tra i 15 e 40 euro alla pompa e i 30 e 80 euro in tanica.
È doveroso però ricordare che il costo dell’AdBlue non è fisso e dipende da variabili esterne. La produzione di urea è legata al prezzo del gas naturale, perciò le crisi energetiche internazionali (come quella generata dal conflitto in Ucraina) hanno inciso sulle oscillazioni.
Manutenzione ordinaria e straordinaria
Al costo dell’AdBlue va aggiunto quello relativo alla manutenzione del sistema SCR, il cuore tecnologico che permette all’additivo di svolgere la sua funzione. In condizioni normali, la manutenzione ordinaria è piuttosto semplice: si tratta di rabbocchi periodici, generalmente ogni 8.000–15.000 km a seconda del modello e dello stile di guida, e di un controllo del sistema durante i tagliandi programmati.
Diverso è il caso degli interventi straordinari, che possono verificarsi in seguito a guasti o gestioni non corrette dell’additivo. Tra i più comuni troviamo:
- la sostituzione dei sensori AdBlue, componenti monitorano livello e qualità del liquido. Se difettosi, possono impedire l’avviamento del veicolo. La procedura di sostituzione ha un costo medio compreso tra 200 e 400 €, variabile in base al modello e alla posizione del sensore.
- i problemi alla pompa di dosaggio o all’iniettore SCR, che causano malfunzionamenti del sistema e un aumento dei consumi. La sostituzione della pompa costa in media 400–800 €, mentre per l’iniettore si parla di 300–700 €.
- la pulizia o sostituzione del serbatoio AdBlue, necessaria in caso di cristallizzazione, spesso dovuta a cattiva conservazione del liquido. La pulizia si aggira sui 150–300 €, mentre la sostituzione completa può superare i 1.000–1.500 €.
- i guasti all’iniettore AdBlue/SCR, componente delicato che dosa e nebulizza il liquido nei gas di scarico. Se ostruito o cristallizzato, provoca malfunzionamenti, spie accese e possibili blocchi del veicolo. La sostituzione costa mediamente tra 300 e 700 €.
- gli aggiornamenti software, che servono a correggere anomalie di gestione elettronica, frequenti soprattutto nei modelli Euro 6 di prima generazione. Costano in media 80–200 €.
Le campagne di richiamo
Tutti gli interventi citati sopra, ordinari o straordinari che siano, ricadono direttamente sulle tasche degli automobilisti, a meno che non siano parte di campagne di richiamo ufficiali, attraverso le quali la casa madre si fa carico della riparazione senza spese per il cliente.
Tra le iniziative più note figura la campagna avviata da Citroën e Peugeot per affrontare le criticità legate al sistema AdBlue. La casa madre ha previsto non solo la presa in carico degli interventi di riparazione per i veicoli interessati, ma anche forme di indennizzo per gli automobilisti che avevano già sostenuto spese di manutenzione o sostituzione di componenti difettosi.
In conclusione
Se si guarda al solo consumo di AdBlue, un automobilista medio che percorre 20.000 km all’anno spende tra i 30 e i 60€ (facendo una media tra pompa e tanica). A questa cifra vanno però aggiunti i costi legati alla manutenzione del sistema SCR: i controlli di routine incidono poco, ma nel corso della vita utile del veicolo è realistico mettere in conto almeno un intervento straordinario — che può variare da 200 a 800€ in base al componente (sensore, pompa, iniettore) e, nei casi peggiori, superare i 1.000€ per il serbatoio.
Facendo una media complessiva, e distribuendo il peso degli interventi straordinari su più anni, si può stimare che l’automobilista medio spenda circa 100–200 € all’anno per l’AdBlue e la manutenzione ad esso collegata. Una cifra che resta contenuta se confrontata con le altre voci di gestione di un’auto diesel, ma che diventa significativa quando emergono guasti imprevisti.